Truffe su olio pugliese: scoperti 177 casi di falso olio Made in Puglia

Le brutte copie dell’olio pugliese sono tra le truffe sui prodotti Made in Italy smascherate nel 2020 sulla piattaforma web di vendite on line Alibaba

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Le brutte copie dell’olio pugliese sono tra le truffe sui prodotti Made in Italy smascherate nel 2020 sulla piattaforma web di vendite on line Alibaba.

È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti Puglia, divulgata a seguito della multa da 18,2 miliardi di yuan (pari a 2,78 miliardi di dollari) per abuso di posizione dominante annunciata dalle autorità cinesi nei confronti del gigante dell’e-commerce Alibaba.

Una realtà – sottolinea la Coldiretti – presente anche a livello nazionale nel settore dei prodotti agroalimentari grazie ad un’intensa campagna del suo fondatore Jack Ma, venuto in Italia nel 2016 al Vinitaly proprio per promuovere le vendite di vino e altre specialità alimentari Made in Italy su Alibaba.

Da allora è cresciuta la collaborazione che ha portato proprio il 25 marzo scorso a rinnovare l’accordo tra il Ministero delle Politiche Agricole, l’Istituto repressione Frodi (ICQRF) e il Gruppo Alibaba per promuovere le eccellenze agroalimentari del nostro Paese e combattere i falsi.

Un impegno che ha permesso lo scorso anno di far rimuovere nell’alimentare ben 24 referenze italiane contraffatte, la cui diffusione è favorita anche dalle difficoltà provocate dalla pandemia Covid.

Accanto ad esperienze positive di successo, la rete viene usata spesso come porto franco e diviene uno dei canali ideali per la diffusione dell’Italian sounding. Ma in vendita su Internet ci sono anche il kit per il vino liofilizzato “fai da te” con false etichette dei migliori vini Made in Italy.

Nel 2020 l’ICQRF ha bloccato la vendita di 177 finti oli pugliesi su differenti piattaforme: Ebay, Alibaba e Amazon. Le frodi nel settore agroalimentare “viaggiano” anche sul web, con gli agropirati che sfruttano l’Italian sounding di prodotti tutelati da marchi comunitari per vendere finto olio extravergine pugliese. “Un danno inestimabile in termini di concorrenza sleale e immagine per l’autentico Made in Puglia”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

La contraffazione, la falsificazione e l’imitazione del Made in Italy alimentare nel mondo – il cosiddetto Italian sounding – supera per fatturato i 100 miliardi di euro, con quasi due prodotti apparentemente italiani su tre in vendita sul mercato internazionale, secondo un’analisi della Coldiretti.

Coldiretti ha coniato un neologismo per descrivere il panorama criminale: “agropirateria”.
“Il fenomeno criminale si sviluppa – conclude il presidente Muraglia – attraverso la vendita, le importazioni, la manipolazione e la trasformazione di prodotti agricoli di dubbia qualità e provenienza che giungono nel nostro Paese e diventano Made in Puglia e Made in Italy, fregiandosi in modo fraudolento dell’immagine che accompagna, nel mondo, le produzioni del nostro territorio”.

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