Cacche e pipì per le strade: colpa dei cani o dei padroni?

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Il Codice penale, all’art. 639, prevede il reato di imbrattamento e deturpamento, punendo chi imbratta o deturpa beni mobili o immobili altrui (sia pubblici sia privati) con una pena pecuniaria stabilita dal comune in cui viene commesso il fatto; può, addirittura, prevedere anche la reclusione sino ad un anno nel caso in cui il reato riguardi beni di interesse storico o artistico (il duomo, un palazzo storico). Per legge, la responsabilità delle azioni dell’animale ricade sul proprietario.

Tante le proteste che giungono anche da zone meno centrali delle città della provincia Barletta, Andria Trani. I cattivi odori e la sporcizia abbandonata sui marciapiedi, di frequente sulle porte, sui muri delle case, agli angoli e sulla maggior parte dei punti che attirano l’attenzione dei nostri animali da compagnia, come pluviali e condotte del gas, lasciano tracce quasi indelebili del passaggio di un cane: sono incivili i padroni che non raccolgono e non puliscono prontamente gli escrementi del loro animale da compagnia.

Maleducati, ci verrebbe da aggiungere, ed altrettanto furbi coloro che portano con sé una bottiglia d’acqua pressocché limitata rispetto alla capienza della vescica e all’urina rilasciata dell’animale a quattro zampe.

Facciamo notare ai tanto cari e perbenisti padroni che gli escrementi, come soprattutto la pipì, sono utilizzati dagli animali per delimitare un territorio e per un richiamo sessuale.

Ma se gli animali non hanno ancora appurato il senso civico del vivere in una società evoluta, tanti padroni risultano essere disinteressati dall’aver lasciato le tracce del proprio animale da compagnia in prossimità delle abitazioni altrui.

A questo punto, molte delle persone che ci segnalano casi di maleducazione, invitano gli stessi padroni a provare la stessa seccatura rilasciata dagli amici a quattro zampe sulle proprie porte o sui confini delle proprie case: solo un’esperienza diretta potrà palesare il disagio subito passivamente dal vicinato.

Le feci e l’urina dei cani sono anche un problema alla salute: un cane di taglia media produce circa 15 kg di escrementi e raccoglierli, oltre ad essere una questione di civiltà, è salvaguardia della salute; le feci, lasciate per strada, si esiccano e frantumate diventano facilmente polvere che può venire a contatto con bambini ed adulti.

Quali i rischi alla nostra salute?

È possibile contrarre patologie dovute a parassiti o amebe che intaccano l’apparato digerente, la pelle, il fegato e anche la vista.

Gli stessi animali da compagnia possono trasmettere queste patologie agli uomini: ricordiamo i parassiti (leishmaniosi), i batteri (salmonellosi, brucellosi), con più alta probabilità i funghi (dermatofitosi) e i virus (hantavirus, rabbia).

Il padrone diligente e coscienzioso riconosce di dover rispettare le regole basilari del senso civico e di dover gestire il proprio animale durante il passeggio; è obbligatorio portare dei sacchetti con i quali raccogliere gli escrementi; così come è severamente obbligatorio pulire l’urina del proprio animale utilizzando acqua, vi consigliamo con un forte disinfettante, da versare sulla chiazza più o meno grande affinché si riescano a pulire e ad eliminare i forti odori lasciati dalle deiezioni.

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