Caldo torrido e assenza di precipitazioni: in Puglia crolla del 30% la produzione di frutta e verdura

E' l’allarme lanciato dalla Coldiretti Puglia sugli effetti delle alte temperature con meloni, angurie, peperoni, zucchine, melanzane e pomodori ustionati dai raggi del sole che stanno scottando anche l’uva nei vigneti

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Il caldo torrido e la mancanza di precipitazioni in Puglia, con le temperature schizzate oltre i 40 gradi, stanno bruciando la frutta e verdura nei campi con la perdita di un intero anno di lavoro e un calo generalizzato della produzione di oltre il 30%.

E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti Puglia sugli effetti delle alte temperature con meloni, angurie, peperoni, zucchine, melanzane e pomodori ustionati dai raggi del sole che stanno scottando anche l’uva nei vigneti dove i grappoli sono ‘cotti’ e stanno cadendo le foglie e gli ulivi risultano in grave stress idrico.

A risentire è tutto il settore agricolo nel 2021 divenuto rovente – denuncia Coldiretti Puglia – con la frutta e la verdura in campo bruciate dal solleone e i frequenti incendi in Salento, nel barese e nel foggiano. Stanno soffrendo il caldo gli animali nelle stalle – spiega Coldiretti Puglia – dove le mucche per lo stress delle alte temperature stanno producendo fino al 20% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali.

“I costi sono schizzati alle stelle per l’irrigazione di soccorso e per la necessità di gasolio sia per tirare l’acqua dai pozzi che per tenere in funzione h24 ventilatori e doccette refrigeranti nelle stalle per aiutare le mucche a sopportare meglio la calura. Una situazione che fa salire ben oltre i 70 milioni di euro il conto dei danni provocati nel 2021 all’agricoltura pugliese per il caldo e la siccità soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, che segnala la beffa oltre al danno “perché le avversità da sole e scottature dei prodotti agricoli non sono più assicurabili”.

L’allarme caldo e siccità scatta in un 2021 che si classifica fino ad ora all’ottavo posto tra i più caldi mai registrati nel pianeta con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,77 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo, secondo l’analisi Coldiretti sui dati del Noaa relativi ai primi cinque mesi ma la situazione preoccupante anche in Europa dove la colonnina di mercurio nel periodo è stata superiore di ben 1,04 gradi rispetto alla media storica mentre in Italia la temperatura è stata più alta di 0,21 gradi, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi ai primi cinque mesi dell’anno.

La siccità rappresenta l’evento climatico avverso più rilevante per l’agricoltura con danni stimati in media dalla Coldiretti Puglia in 70 milioni di euro l’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie abbiamo elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile nel Recovery plan – insiste Coldiretti Puglia – un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale.

Il progetto – conclude la Coldiretti – prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto complessivo e ottimizzare i risultati finali.

L’idea è di “costruire” senza uso di cemento per ridurre l’impatto l’ambientale laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.

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