I vini pugliesi nella classifica delle “100 eccellenze italiane 2022” su rivista Forbes

Le 3 cantine pugliesi, su un totale di 31 etichette, inserite nella prestigiosa lista di Forbes, porta la regione nel novero dei territori di eccellenza enologici italiani

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Prosegue il percorso di crescita qualitativa e di immagine dei vini pugliesi. Ad attestarne il valore, questa volta, è l’edizione italiana della prestigiosa rivista americana Forbes, che, nell’ambito della classifica delle “100 eccellenze italiane 2022”, ha premiato la salentina Cantele e due cantine della Doc Gioia del Colle, Casa Vinicola Coppi e Tenute Chiaromonte.

Le 3 cantine pugliesi, su un totale di 31 etichette, inserite nella prestigiosa lista di Forbes, porta la regione nel novero dei territori di eccellenza enologici italiani, come del resto riconosciuto anche dai più importanti concorsi enologici internazionali, dal Gambero Rosso, a Wine Spectator, passando per Decanter, Wineenthusiast e James Suckling, giusto per citarne alcuni.

“E’ una notizia che mi rende particolarmente orgoglioso – commenta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – perché conferma, ancora una volta, la qualità straordinaria delle nostre produzioni vitivinicole. Il novero tra le 100 eccellenze italiane è l’ennesima attestazione del riconoscimento globale per i vini pugliesi e, in particolare, per il Primitivo e il Negroamaro: un binomio ormai noto a livello mondiale che traina anche l’appeal turistico del tacco d’Italia.

Il mio ringraziamento va naturalmente ai produttori, alla loro passione e dedizione nel rendere i nostri prodotti eccellenti. Come anche alla loro lungimiranza nel sapere investire in innovazione mantenendo comunque intatta la tradizione, il sapore e la qualità dei nostri vitigni autoctoni, ricchezza inestimabile e volàno di crescita del sistema Puglia”.

Il riconoscimento di Forbes, nello specifico, premia tradizione e modernità dell’enologia regionale, con la Cantele dell’area della Salice Salentino Doc, terra degli ottimi negroamaro, fra le prime denominazioni di origine pugliesi ad imporsi sui mercati internazionali. E poi con le cantine Coppi e Chiaromonte a rappresentare la Doc Gioia del Colle, designazione in rapidissima crescita nello scenario enologico globale, grazie ad un terroir che garantisce eleganza e raffinatezza ad un Primitivo che ha raggiunto qualità elevatissime proprio in virtù di un bilanciamento perfetto di componenti come il caldo sole e le fresche radici nella roccia delle colline della Murgia dei trulli.

“La Puglia, com’è noto – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia -, ha scalato negli ultimi anni le classifiche mondiali in termini di qualità, quantità e ricchezza delle produzioni. Questo grazie a un territorio, la Puglia, generoso, ricco per la sua biodiversità e per la straordinaria capacità imprenditoriale dei nostri produttori nell’aver saputo cogliere la sfida dell’innovazione, intercettando strategicamente gli investimenti previsti dall’Unione europea, Governo e Regione.

La nostra è una viticoltura in cui coesistono tradizione e avanguardia: ogni anno la regione produce qualcosa come 32 vini di denominazione DOC e 4 DOCG. Il Primitivo, per esempio, il cui nome fu assegnato proprio a Gioia del Colle a fine 1700 da Don Francesco Filippo Indellicati, è oggi un vitigno con tassi di crescita a due cifre, in particolar modo dell’export verso ogni angolo del mondo.

Così come il Negroamaro, vino salentino per eccellenza, vinificato in purezza e simbolo oramai di una regione, la Puglia, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo”.

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