Storico ritorno dei giovani pugliesi in agricoltura: nel 2020 balzo del 14%

Oggi in Puglia 1 impresa su 10 condotta da giovani, svolge una attività rivolta all’agricoltura e allevamento per garantire la disponibilità di alimenti sani e di qualità alle famiglie

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Un sostegno allo storico ritorno dei giovani in agricoltura dove nel 2020 si registra un balzo del 14% di imprese condotte da under 35 rispetto a cinque anni fa, in netta controtendenza con l’andamento generale.

E’ quanto ha sollecitato Coldiretti Giovani Impresa Puglia nel corso del webinar per coltivare i giovani talenti in agricoltura in Puglia grazie all’utilizzo strategico e programmatico dei fondi strutturali e della Next Generation EU.

“E’ in atto un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale con il mestiere della terra che non è più considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è la nuova strada del futuro per le giovani generazioni istruite. Il risultato è che oggi in Puglia 1 impresa su 10 condotta da giovani svolge una attività rivolta all’agricoltura e allevamento per garantire la disponibilità di alimenti sani e di qualità alle famiglie in un momento drammatico per l’economia e l’occupazione”, ha detto il direttore regionale di Coldiretti, Pietro Piccioni, nell’avvio del confronto con gli assessori della Regione Puglia allo Sviluppo Economico e Politiche Giovanili, Alessandro Delli Noci e all’Agricoltura, Donato Pentassuglia.

La presenza dei giovani – riferisce Coldiretti Puglia – ha di fatto rivoluzionato il lavoro della terra dove sette imprese under 35 su dieci operano in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.
Numeri che potrebbero essere addirittura più consistenti – accusa la Coldiretti Puglia – senza gli ostacoli frapposti oggi dalla burocrazia proprio a coloro che vorrebbero costruirsi un futuro in campagna.

“Con il PSR Puglia risulta finanziabile solo il 20% delle 5.157 domande presentate dai giovani, una sconfitta per le speranze di tanti giovani – ha denunciato Benedetta Liberace, delegata di Coldiretti Giovani Impresa Puglia – ma anche per la Puglia che perde opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l’occupazione e la sostenibilità ambientale soprattutto nel Mezzogiorno dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani.
Per questo bisogna cambiare rotta e individuare strumenti e ulteriori fondi per sostenere il ritorno in campagna dei giovani pugliesi, coordinando le attività e gli interventi dei vari assessorati”.

Si tratta della punta dell’iceberg di un esercito di 5500 giovani under 35 alla guida di imprese agricole in Puglia, un trend positivo che trova conferma anche ai tempi del Covid, ma che va accompagnato e sostenuto con adeguate azioni incentivanti per finanziare le idee green nelle campagne.

“Il Recovery Plan rappresenta una occasione unica da non perdere – ha spiegato Stefano Leporati dell’Area Economica di Coldiretti Nazionale – per la modernizzazione del sistema agro-alimentare. Sono previsti investimenti importanti per i contratti di filiera per tutti i settori produttivi compresa la pesca, strutture di stoccaggio dei prodotti agricoli dai cereali all’olio, interventi nella logistica particolarmente importanti per l’ortofrutta. Inoltre, investimenti sul sistema irriguo, l’agricoltura di precisione e le foreste urbane.
Coldiretti ha già iniziato a lavorare sui progetti concreti da presentare sui bandi che saranno attivati a partire dalla prima metà del 2021 e i giovani agricoltori possono essere protagonisti di questa irripetibile sfida. L’agricoltura dovrà essere il cuore della sfida verde per far ripartire l’Italia”, ha concluso Leporati.

In agricoltura i giovani hanno continuato a lavorare durante la pandemia nei campi e nelle stalle – insiste Coldiretti Puglia – per non far mai mancare le forniture alimentari della popolazione anche con iniziative di sostegno sociale e di straordinaria solidarietà che l’agricoltura moderna è oggi in grado di offrire.

“E’ necessario investire sull’agricoltura che è un settore strategico per far ripartire l’Italia grazie anche a una nuova generazione di giovani attenti all’innovazione e alla sostenibilità” – conclude la leader dei giovani della Coldiretti Veronica Barbati nel sottolineare che “è vitale il sostegno strutturale al sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne e per questo va liberata dal peso della burocrazia che impedisce anche il pieno utilizzo delle risorse comunitarie”.

La rinnovata attrattività della campagna per i giovani – continua Coldiretti Puglia – si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Non è dunque un caso che oltre otto italiani su dieci (82%) sarebbero contenti se il proprio figlio lavorasse in agricoltura secondo l’indagine Coldiretti/Ixè.

La capacità di innovazione e di crescita multifunzionale – continua la Coldiretti regionale – porta le aziende agricole dei giovani ad avere una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. E se tra i giovani imprenditori agricoli c’è chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato – conclude Coldiretti Puglia – sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione.

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