Vino, Cantine Rivera si aggiudica il premio “Tastevin” 2021 per la Puglia

Alla pugliese Rivera uno dei 22 premi assegnati dalla guida VITAE 2021 dell’Associazione Italiana Sommelier

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Un anno ricco di successi per il Puer Apuliae, etichetta di punta delle cantine Rivera.
Già premiato come top wine dalle principali guide italiane, al suo già ricco palmares va ora ad aggiungersi uno dei 22 prestigiosi #TASTEVIN, premio assegnato in Italia dalla guida VITAE 2021 dell’Associazione Italiana Sommelier.

Tale riconoscimento ogni anno viene conferito al vino e all’azienda che in ciascuna regione “hanno contribuito a imprimere una svolta produttiva al territorio di origine, che rappresentano modelli di riferimento di indiscusso valore nella rispettiva zona, che hanno strappato all’oblio e riportato all’attenzione del settore vitigni dimenticati”.

Per la Rivera e la famiglia de Corato, giunti alla terza generazione e alla 70° vendemmia, un riconoscimento importante che premia il costante lavoro di ricerca e valorizzazione del territorio Castel del Monte e delle sue varietà autoctone, in particolare il Nero di Troia.
Focus RIVERA
La famiglia de Corato ha forti radici nella terra di Puglia. Qui, nell’omonima tenuta di famiglia in agro di Andria, Sebastiano fondò alla fine degli anni ’40 le cantine Rivera con il preciso intento di valorizzare e diffondere nel mondo l’enorme potenziale qualitativo della vitivinicoltura della zona circostante il Castel del Monte.
Il successo non si fece attendere e la Rivera divenne ben presto il principale punto di riferimento dell’enologia pugliese e l’autentico motore della sua rinascita, grazie anche alle innovazioni apportate in vigna e cantina dal figlio Carlo.

Con il recente ingresso in azienda di Sebastiano e Marco, figli di Carlo e nipoti del fondatore, la Rivera prosegue con orgoglio e rinnovato impegno nella produzione di vini che esprimono il carattere intenso ed elegante di questo territorio e dei suoi vitigni.
Negli 75 ettari di vigneti di proprietà, localizzati in parte su terreni calcareo-tufacei a 160-180 metri s.l.m e in parte sui terreni rocciosi della Murgia a 320-350 metri s.l.m., sono coltivate varietà autoctone quali il Bombino Bianco, il Bombino Nero, il Nero di Troia, il Montepulciano e l’Aglianico, ma anche varietà internazionali come lo Chardonnay e il Sauvignon, interpretate con uno stile enologico attuale e preciso che punta a valorizzare il territorio e i caratteri varietali coniugando tipicità ed eleganza sotto la direzione tecnica dell’enologo interno Angelo Mauriello con la consulenza di Marco Bernabei.

Focus PUER APULIAE, Castel del Monte Nero di Troia Riserva D.O.C.G.
Il PUER APULIAE è il risultato di un progetto viticolo ed enologico portato avanti dalla Rivera negli anni ’90 da avente come obiettivo la valorizzazione definitiva della varietà Nero di Troia.
Il materiale genetico della varietà allora disponibile presentava infatti caratteristiche non ideali (acino grande e grappolo serrato) alla produzione di uve di alta qualità. Carlo de Corato coinvolse il prof. Scienza, massima autorità italiana in viticultura, in un progetto di recupero dei vecchi cloni con acino piccolo e grappolo spargolo.

La selezione venne fatta in un vecchio vigneto di famiglia in contrada Torre di Bocca i cui biotipi più interessanti furono reinnestati nel nuovo vigneto Tafuri che fornisce le uve con cui è realizzato il vino.L’introduzione delle tecniche enologiche di origine francese del delestage in fase di macerazione (svinatura e rimontaggio in due tempi del mosto sulle bucce) e microossigenazione in fase di affinamento (lenta inoculazione di dosi di ossigeno puro nel vino in vasca) permettono di gestire al meglio il potenziale enologico della varietà, esaltandne l’eleganza e levigando i suoi importanti tannini.

Visti i primi risultati, la nuova cantina di vinificazione realizzata nel 2004 fu progettata per ospitare speciali vinificatori a due piani e utilizzo della gravità e rendere più agevole ed efficace la gestione del delestage. Infine, la maturazione in barrique e tonneaux nuove di rovere francese (Allier) conclude con coerenza il ciclo produttivo. Il Puer Apuliae o Figlio di Puglia, appellativo attribuito all’imperatore Federico II di Svevia che donato a queste sue amate terre il maestoso ed enigmatico Castel del Monte, nasce con l’annata 2000 rappresentando una innovazione assoluta per il territorio e per questo vitigno.

Focus NERO DI TROIA
Il Nero di Troia è il terzo vitigno autoctono a bacca nera più diffuso della Puglia (circa 2.500 ha) e contraddistingue la vitivinicultura del centro-nord della regione, trovando la sua terra d’elezione sui terreni calcarei delle colline dell’Alta Murgia dove è alla base dei vini rossi della denominazione Castel del Monte.
Sotto l’aspetto fenologico, Nero di Troia è un vitigno tardivo in tutte le fasi vegetative e in particolare nella maturazione che avviene dalla metà alla fine di ottobre, differenziandosi dalle principali varietà a bacca nera pugliesi che hanno una maturazione decisamente più precoce (fine agosto il Primitivo e metà settembre il Negroamaro).

In quanto varietà tardiva, il Nero di Troia è caratterizzato da una buccia spessa particolarmente ricca di polifenoli e da un moderato potenziale zuccherino, dando origine a vini con profumi floreali (tipici i sentori di viola) e di frutti di bosco impreziositi da sfumature speziate e un palato strutturato che gli dona una ottima capacità di invecchiamento. Tradizionalmente la ricchezza di polifenoli, in mancanza di specifiche capacità enologiche, rendeva necessario l’uvaggio con varietà complementari come il Montepulciano per ottenere vini più armonici. A partire dalla fine degli anni ’90 la ricerca nei vigneti e l’innovazione enologica ha permesso di valorizzare l’eleganza della varietà e di ingentilirne la struttura, sviluppando interpretazioni in purezza che hanno dimostrato tutto il potenziale della varietà sia in versioni giovani e fresche che strutturate da lungo invecchiamento.

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