Vino pugliese, record storico di vendite all’estero: Stati Uniti primi consumatori

Mai cosi tanto vino pugliese è stato acquistato all’estero grazie alla riapertura della ristorazione in tutto il mondo che spinge al record storico le esportazioni Made in Italy che registrano un rimbalzo del 19% in valore nel 2021

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Mai cosi tanto vino pugliese è stato acquistato all’estero grazie alla riapertura della ristorazione in tutto il mondo che spinge al record storico le esportazioni Made in Italy che registrano un rimbalzo del 19% in valore nel 2021.

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia su dati Istat Coeweb dei primi sei mesi dell’anno in occasione del primo Vinitaly che si svolge con la vendemmia in corso, con l’esposizione delle uve di Negroamaro e Nero di Troia tra i grappoli più noti del Belpaese.

A spingere il record del vino all’estero dopo l’anno del Covid sono soprattutto gli Stati Uniti che fanno registrare un aumento del 19% delle esportazioni confermandosi come il primo mercato di sbocco. Aumentano addirittura del 67% le vendite in Cina ma a trainare le bottiglie italiane oltre confine nel 2021 sono anche i consumatori europei.

In Francia, nel regno dello Champagne, le etichette Made in Italy fanno registrare un +17%, in Russia addirittura +39%, mentre la Germania cresce del +5% ma su valori che ne fanno il primo mercato del vino tricolore nel Vecchio Continente. Note meno positive arrivano dalla Gran Bretagna dove le vendite di bottiglie Made in Italy sono stagnanti a causa delle difficoltà legate alla Brexit. Le criticità maggiori, per chi esporta verso il Regno Unito – precisa Coldiretti – interessano le procedure doganali e riguardano anche l’aumento dei costi di trasporto dovuti a ritardi e maggiori controlli.

Una situazione peraltro che rischia di peggiorare con la proposta della Commissione Ue che introduce eccezioni all’applicazione dei controlli su alcuni prodotti alimentari esportati dal Regno Unito verso l’Irlanda del Nord favorendo l’arrivo di contraffazioni ed imitazioni favorite dalla deregulation e non è un caso che proprio nei pub inglesi sono state smascherate le vendite di falso prosecco in lattina o alla spina.

Ma a preoccupare sono anche le nuove politiche europee come la proposta di mettere etichette allarmistiche sulle bottiglie per scoraggiare il consumo e lo stop anche ai sostegni alla promozione. L’avanzare della campagna vaccinale anti Covid – aggiunge Coldiretti Puglia – sta favorendo il ritorno alla vita di comunità e la riapertura dei ristoranti che hanno ripreso slancio dopo un 2020 di sofferenza. La ripresa complessiva delle esportazioni è accompagnata dalla crescita dei consumi interni con un aumento record degli acquisti domestici di vini e spumanti del 21,3% nel primo trimestre del 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ismea.

“La Puglia può ripartire dai punti di forza con il segmento del vino che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia agroalimentare” – afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, nel sottolineare che “per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy serve anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”.

Una mancanza che ogni anno – insiste Coldiretti Puglia – rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export al quale si aggiunge il maggior costo della “bolletta logistica” legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci.
In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 €/km, più alto di nazioni come la Francia (1.08 €/km) e la Germania (1.04 €/ km), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 €/km, in Romania 0.64 €/km; in Lituania 0,65 €/km, in Polonia 0.70 €/km secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga (www.divulgastudi.it).

Si tratta di un aggravio per gli operatori economici italiani superiore dell’11% rispetto alla media europea e ostacola lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per i settori per i quali il sistema della la logistica risulta cruciale, come nel caso del sistema agroalimentare nazionale, punta di eccellenza dell’export Made in Italy.

In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato con il Recovery Fund può essere determinante – conclude Coldiretti Puglia – per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo.

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